Teologia

Come possiamo essere giusti davanti a Dio? Cosa dà alla nostra vita un senso e un valore ultimo? La risposta è che l’essere umano non ha alcuna possibilità di superare il suo peccato che lo fa egoista, perverso e malvagio e impossibilitato di ascendere all’Iddio, giusto. Giustizia, senso e valore gli possono essere conferiti soltanto come dono da Dio purtroppo non lo può avere senza aver creduto e ricevuto con tutto il cuore il Signore Gesù Cristo. Dio stesso è diventato uomo in Gesù Cristo e sulla croce ha sconfitto il peccato e la morte, affinché chiunque crede in Lui sia salvato. (Vangelo di Giovanni 3:16 Poiché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna). Dio salva l’essere umano non in base ad eventuali meriti di questi ma perché lo ama, gratuitamente e perché crede nell’opera d’amore del Suo Figlio sulla croce. Cosa può aggiungere l’essere umano all’opera salvifica di Dio? Niente! Egli può solo affidarsi all’opera di Dio! La fede unisce il credente a Cristo e rende questo partecipe del suo amore, della sua giustizia e della sua vita eterna. In breve: soltanto per grazia; soltanto per fede; soltanto per Cristo. Sola gratia. Sola fide. Solus Christus.

Lutero basa la sua riforma sulla Bibbia, che contrappone all’autorità papale: la voce umana non può stare al di sopra della Parola di Dio. Da Lutero in poi tutte le riforme sono state conforme alla Parola vivente di Dio, la bibbia. La Bibbia non è semplicemente identica alla Parola di Dio vivente: la Bibbia testimonia la Parola di Dio, La promuove a La attualizza: diventando così essa stessa Parola di Dio. Al centro della Bibbia è l’Evangelo di Gesù Cristo, che funge da chiave interpretativa e la cui piena valenza si scopre nella distinzione tra momdo, legge ed Evangelo.

Gesù Cristo è l’unico e il solo mediatore tra essere umano e Dio (2 Timoteo 2:5) e mediante Lui ogni credente ha un rapporto diretto con Dio. Grazie al Sangue espiatorio del Signor Gesù, al battesimo in acqua (consapevolmente) ed alla fede, ogni cristiano partecipa al ministero sacerdotale (1Pietro2:9,10). Non esiste alcuna sostanziale differenza qualitativa tra i pastori e gli altri membri della Chiesa; l’unica vera differenza e di tipo funzionale e rappresentativo. Perciò i pastori vivono una vita “normale”: essi possono, per esempio, sposarsi. Gli altri esercitano il loro sacerdozio con l’annuncio del Vangelo nella famiglia, tra gli amici e sul posto di lavoro e a volte, se la chiesa li incarica come predicatori laici, anche nello spazio pubblico.

La Chiesa non è un edificio dove si riuniscono i credenti e neanche dove viene costituita da una gerarchia alla quale i fedeli possono aderire o non aderire, perché tutti quelli che credono nel Signore Gesù Cristo sono il corpo di Cristo e figli di Dio. Chiesa viene dalla parola Ecclesia che vuol dire “chiamati fuori” I cristiani sono stati chiamati fuori dal mondo per vivere la vita del Signore Gesù. I segni esteriori della Chiesa sono l’annuncio del Vangelo e l’amministrazione degli ordini di Gesù: battesimo in acqua da grandi e la Santa Cena, perché mediante loro lo Spirito crea la fede in Cristo ed i credenti costituiscono la Chiesa. Solo questi due segni sono istituiti da Dio e imprescindibili. L’organizzazione della Chiesa, gli uffici ed i riti, sono tradizioni umane che possono cambiare in tempi e in culture diverse. Nelle chiese Pentecostali generalmente esistono apostoli, profeti, evangelisti, pastori e dottori che sono unti da Dio per l’opera della chiesa e ci sono anche diaconi che sono eletti dai credenti secondo i requisiti biblica.

L’essere umano che è giustificato è libero: libero perché vive sotto la grazia e non più sotto la legge; libero di camminare nello Spirito sapendo che la vita nella carne (passione e desideri peccaminosi) portano a delle conseguenze non secondo Dio ma secondo l’avversario, il diavolo. Dio è amore perciò anche i suoi figli hanno lo stesso spirito d’amore, quindi, la vita del credente consiste nell’amare Dio sopra ogni cosa e seguire la Sua volontà. Questo non significa seguire una lista di regole ma conformare tutta la propria vita all’amore di Cristo ed agire in libertà e responsabilità, a favore della salvezza del prossimo. Nel suo impegno quotidiano, sia nella Chiesa, sia nella famiglia e sia nel lavoro, il cristiano serve Dio e il prossimo, divenendo collaboratore di Dio nel mondo.